Nero dei Nebrodi, versione tenerissima
«La ragione di questo piatto sta tutta nella preparazione del maiale e nella cottura – sottolinea Ciccio Sultano – partendo dall’abbattimento a meno quaranta gradi, passando da un bagnetto di acqua sale, zucchero ed erbette fino alla frollatura in frigo per una decina di giorni. Solo così il Nero dei Nebrodi raggiunge una tenerezza estrema». La ricetta si completa con una purea di carote d’Ispica igp ed erbe amaricanti, versandoci sopra la glassa di maiale. Il piatto di abbina al Vigna San Francesco 2014, cabernet sauvignon della tenuta Regaleali di Tasca d’Almerita. Foto: Giuseppe Bornò.
Ciccio Sultano
mente pratica