Maialino nero dei Nebrodi
«Questo è il maialino nero dei Nebrodi a modo mio – sottolinea Ciccio Sultano – cucinato con il suo grasso che è grasso buono, con un basso indice di colesterolo. Un maialino “da corsa” che vive nei boschi. Ma ci tengo a dire che il grasso di certi cibi non è reato. Basta gustarlo con giudizio. Fa parte del boccone, è il boccone. Perché criminalizzarlo, mentre ne assumiamo molto di più in forme invisibili?
«E tempo fa feci un piatto che si chiamava “Mangiami fino all’osso” per invogliare le persone a mangiare la carne intorno all’osso che è la migliore»!
Per preparare il maialino nero dei Nebrodi, si caramellano le nocciole dell’Etna e si cuociono al forno dei piccoli loti confit. La pancetta viene passata sempre al forno, cotta lentamente e leggermente affumicata. Si guarnisce con della crema di castagne e si aggiunge del tartufo nero pregiato.
Il nostro sommelier, Antonio Currò, consiglia di abbinare il maialino nero dei Nebrodi a Deliella 2014 di Feudo Principi di Butera, un nero d’Avola, prodotto tra Gela e Licata. Buon appetito, senza rimorsi.
Ciccio Sultano
mente pratica