Domande e risposte allo specchio di Ciccio Sultano

 

Di questi tempi, mettersi allo specchio è diventato non solo più facile, ma necessario. Ho scritto alcune domande e mi sono risposto.

Dopo, una volta che tutto sarà finito, c’è un tipo di cuoco che rischia l’estinzione?

Si, a mio modesto parere, il più vulnerabile sarà il cuoco che pensa e pratica una cucina concettuale, estrema, metafisica, di puro spirito. Così sottile che non si vede più.

E che genere di commentatore ufficiale o social?

Quello che predica una cucina concettuale, estrema, metafisica, di puro spirito. E pur sentendosi molto superiore va a braccetto con i piccoli Mosè, chi ti spiegano come avresti dovuto o potuto fare. La categoria dei pignoli molesti che sguazzano nei social.

Oggi, quale cucina è diventata inutile?

Una cucina che non sappia stare vicino all’uomo e alla natura. Una cucina tutta merletti e poca intelligenza. Intelligente è rispondere ai bisogni, non ingannare, non odiare, mettere insieme le idee, le persone, cercare ovunque la felicità.

Se il ristorante aprisse domani cosa diresti ai tuoi clienti e con che piatto festeggeresti?

Proporrei un baratto.

Cosa non sopporti dei discorsi sulla quarantena?

I siparietti di varia umanità e le troppe persone che mettono il becco. Dallo Stato mi aspetterei un partner tecnico, insignito del più alto grado di autorevolezza, che spieghi la linea comune da seguire.

Qui, invece, sembra che ognuno fa ciò che vuole e dice tutte le sciocchezze che gli passano per la testa o che ripete per sentito dire. Sulle mascherine, ad esempio, ci avete capito qualcosa?

Cosa ti ha commosso o ti ha reso orgoglioso?

In questo momento, non c’è niente che mi renda orgoglioso. Mi commuove continuamente la gente che muore. Non faccio altro che pregare.

Di cosa hai paura?

Della guerra e degli effetti di questa guerra sul nostro pianeta e sull’uomo.

C’è un angolo della tua casa che, ora, ti attira di più?

Il mio casotto degli attrezzi in giardino.

I piaceri e le sfide della convivenza?

Nessuna.

Il pensiero fisso di un siciliano oggi?

La perdita della terra da coltivare e per l’allevamento.