Siamo liberi, parola di Ciccio Sultano

 

È on line su So Wine So Food, l’intervista di Francesca Tantillo a Ciccio Sultano che alla domanda quando abbia scelto di fare il cuoco precisa quale è stata la sua tempistica: «A tredici anni ho iniziato a lavorare in un bar pasticceria, a diciassette ho capito cosa avrei voluto fare e a venti ho scelto». Poi, sul proprio comfort food cita la: «La pasta Taratatà, dove l’accostamento del battuto di bottarga e la carota cruda ha scatenato un souvenir della mia infanzia, ritrovando in bocca il sapore dei gelsi bianchi. La combinazione di quei tre elementi ricrea quel non so che di floreale». Un veloce botta e risposta che culmina con una domanda cosmica. Secondo lei in che direzione sta andando la ristorazione? «Ognuno sceglie la propria direzione, trovando la verità, la menzogna, l’intelligenza, i fuochi d’artificio… Siamo liberi».

Ciccio Sultano
mente pratica