Il cuoco e l’architetto

 

Come nascono dei progetti di architettura d’interni e tramite questi una collaborazione e un’amicizia? È quanto diranno, raccontando la propria storia, Ciccio Sultano e Fabrizio Foti, docente di Composizione architettonica e Architettura degli interni, oggi, alle 19, a Catania, al Monk Jazz Club, in una serata, intitolata Storie di interni, incontri con i progettisti e i committenti di nuove architetture in Sicilia, a cura di Vincenzo Giusti.
Il primo incontro risale al 2000, quando un neolaureato in architettura scopre che il Gambero Rosso ha eletto giovane cuoco dell’anno, il patron del Ristorante Duomo di Ragusa Ibla. Un rapporto che parte subito da una reciproca curiosità.
Poi, è un susseguirsi di incarichi dai progetti per l’abitazione, I Banchi, il Ristorante, i Cantieri Sultano (apertura prevista aprile 2019) passando per l’illustrazione del Ricettario Sultano, del quadrante di un orologio da polso, dell’etichetta dello Sbagliato, una versione rivista del Cerasuolo di Vittoria o dei disegni nascosti sotto le nuove carte da parati del ristorante.
Se dovessimo definire con una battuta il modus operandi di Fabrizio Foti, dovremmo prendere ad esempio la ricostruzione dolce del Ristorante dove il colore delle pareti in combinazione con la luce, naturale e artificiale, ha esaltato, insieme al design degli arredi, lo spirito di domus borghese del luogo. Innovare per una continuità di valori, costruire il futuro di una storia radicata è questo il leit motiv del cuoco e dell’architetto, committente e architetto, diventati amici.

Ciccio Sultano
mente pratica