A Natale c’è Turiddu, kit di sopravvivenza estetica.

 

Ecco il kit per cucinare in casa la pasta Turiddu, farla bene con gli ingredienti giusti ed essere felici. Ciccio Sultano lo firma due volte sia come autore della ricetta, ispirata al suo inventore, Luigi Carnacina, sia per la selezione degli ingredienti.
Tra questi spiccano l’edizione speciale degli Spaghetti Cappelli di Carla Latini: primi spaghetti di grano duro in purezza al mondo, selezionato negli anni Trenta da Nazareno Strampelli. Alla confezione di spaghetti si aggiungono due bottiglie di salsa Turiddu da 370 ml, condita con olive nere, capperi, acciughe, aglio, cipolla, finocchietto selvatico; un vasetto di muddica atturrata con pane grattugiato di grano duro, olio evo, aglio rosso di Nubia, peperoncino e origano; un vasetto di peperoncino secco dell’azienda agricola Barbuscia e una bottiglia da 100 ml di Olio Sicilia, l’olio evo Igp, prodotto da Sallemi. Chi vuole munirsi del kit Pasta Turiddu può prenotarlo, chiamando il  +39 0932 655000  o scrivendo a info@ibanchiragusa.it oppure acquistarlo direttamente in via Orfanatrofio, 39 e al Ristorante di Ciccio Sultano, in via Capitano Bocchieri, 31, a Ragusa Ibla. Il kit costa 28,50 euro.

Ed ecco la ricetta di Ciccio Sultano della pasta Turiddu per 4 persone che ognuno può variarla a suo piacimento.

400 gr. di spaghettone o maccherone; 500/700 gr. di sugo Turiddu a piacere; 50 ml. di olio extra vergine di Oliva; basilico o prezzemolo a piacere; peperoncino fresco o secco; mollica atturrata (pan grattato, condito e abbrustolito):
Riscaldate la salsa Turiddu, composta da una passata di pomodori ciliegino, ramato e piccadilly, finocchietto selvatico, olive verdi, capperi e alici e spegnete il fuoco. Chi preferisce un gusto più deciso, può soffriggere in una casseruola tre spicchi d’aglio di Nubia a fettine, dorandoli appena in 40 ml. di olio extra vergine. Dopo aver cotto la pasta al dente, trasferitela in una padella, amalgamandola con la salsa, aggiungendo peperoncino, basilico o prezzemolo a piacere. Completate con 50 ml. di olio extravergine di oliva e mescolate. Controllate la consistenza della pasta e nel caso, aggiustatela con l’acqua di cottura della pasta.
Servite su un piatto con una buona manciata di mollica atturrata. Se, mangiando, volete aggiungere altro peperoncino o mollica atturrata, fate pure.
La pasta Turiddu va gustata all’italiana senza mescolare da su a giù, ma avvolgendo gli spaghetti nella forchetta e mettendoli in bocca con delicatezza in modo da sentire il piacere tattile della consistenza della pasta e l’acustica del piatto, data dalla croccantezza della mollica. Una musicalità che ci riempie di vita e un omaggio a Luigi Carnacina, inventore della ricetta.

Ciccio Sultano
mente pratica