Vino del mese: Chardonnay Tasca d’Almerita 2015, vigna San Francesco
Questo Chardonnay, di un bel giallo dorato con riflessi verdognoli, ha un aroma complesso in cui ritrovi la frutta esotica, il cedro insieme a note di vaniglia, cannella, cioccolato bianco. In bocca è ricco e intenso, con una buona acidità e un finale lunghissimo.
Lo abbino al piatto Dominazioni siciliane l’onore dei Normanni. Tonno bianco, mandorla pizzuta e latte. Un riferimento ai bianchi mangiari che si diffondono nel XII secolo tra le classi agiate come simbolo di purezza spirituale. Per capirne l’influenza, basta ricordare che, in tutt’altro contesto, venne servito anche nel banchetto organizzato da Matilde di Canossa per la riconciliazione fra il papa Gregorio VII e Enrico IV.
«È un vino, frutto di audacia e fortuna – precisa Alberto Tasca D’Almerita – quando la Sicilia dei vini non era ancora percepita come lo è oggi e si faticava a ottenere la giusta attenzione. Fu così che mio padre decise di impiantare, agli inizi degli anni Ottanta, nella tenuta di Regaleali quattro varietà come lo Chardonnay, il Cabernet, il Sauvignon blac e il Pinot nero. In questo modo, avremmo potuto fornire un termine di paragone, valido a livello internazionale, mettendo in luce le potenzialità di quella zona interna d’alta collina.
«Il risultato ci dette ragione, grazie alle scelte effettuate sia in vigna sia in cantina. E fummo anche aiutati da un’annata particolare, quando nel 1991, le condizioni meteo favorirono la diffusione della botritys cinerea, regalandoci uno Chardonnay memorabile, battuto alle aste con valori sorprendenti per un’etichetta siciliana.
«Lo Chardonnay 2015 non ha bisogno di particolari aggettivi se non di aggiungere il nome del luogo di nascita: la vigna San Francesco. Uno chardonnay inconfondibile, figlio di questa parcella di territorio».
Ciccio Sultano
mente pratica