Dominazioni siciliane, pollo in salsa pipirata alla Cagliostro (XVIII sec.)
«Lo spunto di questa ricetta l’ho trovato nel libro di Pino Correnti, Il Libro d’oro della cucina e dei vini di Sicilia, in cui si narra di una seduta spiritica dove, interrogato sul suo piatto preferito, Giuseppe Balsamo, conte di Cagliostro, nato a Palermo nel 1743, rispose per bocca di una “fortissima medium: puddastri ca pipirata”. Io l’ho un po’ modificata, mettendo istintivamente in relazione la salsa pipirata con una salsa harissa, fatta in casa, non troppo piccante che lascia giusto il calore in bocca. Piatto medianico, quindi, ispirato due volte».
Le due cosce di pollo Aia Gaia brasate sono presentate insieme alla loro pelle croccante. Ed ecco gli ingredienti delle due salse. Salsa pipirata: cannella, zenzero, chiodi di garofano, miele macerato alla rosa canina e sambuco; salsa harissa: cumino, cardamomo, zucca gialla, peperone, peperoncino.
Giuseppe Balsamo si descriveva così: Io non sono di nessuna epoca e di nessun luogo; al di fuori del tempo e dello spazio, il mio essere spirituale vive la sua eterna esistenza …
Al di là dei molti scandali, bisogna riconoscere che il Conte seppe prevedere la rivoluzione francese così come il ghigliottinamento dei sovrani e che l’elisir di lunga vita, il vino egiziano e le polveri rinfrescanti con i quali Cagliostro curava, spesso senza alcun compenso, i numerosi ammalati, ebbero una notevole diffusione.
Ciccio Sultano
mente pratica